Autore: 88WebStudio

Vino Rosso Siciliano: il Nero d’Avola

Tra le tante varietà di vitigni coltivati in Sicilia, una delle più note è il Nero d’Avola, Uva nera dalla quale si ottiene un vino rosso rubino: portato nella nostra terra dai greci, è stato inizialmente utilizzato come vino da taglio, per via di un’elevata gradazione alcolica, per poi essere gradualmente introdotto come vino da tavola, grazie a processi di vinificazione che si sono affinati nel tempo.

Il primo innesto fu fatto nel territorio di Avola, comune della provincia di Siracusa dal quale prende il nome. Nonostante la coltivazione e la vinificazione siano sempre state portate avanti in Sicilia, a volte ancora oggi questo vino viene chiamato “Calabrese dolce”: questo è dovuto ad un’errata traduzione del 1800, quando il vino era chiamato Calaulisi (in dialetto Cala significa Uva e Aulisi sta per “di Avola”). Dato che in quel periodo il vino calabrese si vendeva meglio all’estero, i produttori non avevano molto interesse nel correggere l’errore.

Oggi il Nero d’Avola viene prodotto in tutta la Sicilia ed esportato in tutto il mondo, in particolare molti vitigni si trovano tra Noto e Pachino, nel siracusano, ma anche a Monreale, in provincia di Palermo e nell’agrigentino, dove vengono rispettivamente coltivate le uve per la produzione del Nero d’Avola Tasca d’Almerita e del Nero d’Avola La Ferla, entrambi presenti nella nostra Carta dei Vini, pronti ad essere gustati in Trattoria.

Questo Vino si abbina perfettamente con carni rosse e bianche, sia arrostite che grigliate e con tanti dei nostri piatti che sapremo consigliarti per trovare l’abbinamento perfetto.

Vieni a trovarci a Piazza Marina 16 a Palermo, tutti i giorni a pranzo e cena, potrai gustare questo e tanti altri Vini della nostra Cantina.

Ricetta: Busiati al Pesto Mediterraneo

Il nostro Chef Salvatore Pipitone ci illustra come preparare un piatto di pasta tipico della Sicilia ed in particolare della bella stagione, poiché in estate è facile reperire tutti gli ingredienti freschi.

Ingredienti

Ecco gli ingredienti per il pesto mediterraneo :

  • 3 Mazzi di Basilico Fresco
  • 600 grammi di pomodori freschi
  • 100 grammi di pomodori secchi
  • 80 grammi di mandorle intere
  • 500 grammi di olio extravergine d’oliva
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 cubetto di ghiaccio

Per i Busiati:

  • 1 kg di farina di grano duro
  • 500 ml di acqua calda

Preparazione

Preparazione del pesto mediterraneo:

  • Pulire le foglie di basilico, successivamente spellare i pomodori immergendoli in acqua calda e rinvenire i pomodori secchi in un pentolino, facendoli bollire per un paio di minuti ed aspettare fino al raffreddamento.
  • Inserire i un contenitore dai bordi alti tutti gli ingredienti, compreso il ghiaccio.
  • Frullare il tutto con un frullatore ad immersione. Il ghiaccio serve a non far diventare nero il basilico, che potrebbe riscaldarsi mentre viene frullato.

Preparazione dei busiati:

Per preparare i busiati bisogna incorporare l’acqua calda alla farina ed impastare sino ad ottenere un impasto liscio per poi lasciare riposare il composto coperto per un paio d’ore.

Successivamente bisogna stendere l’impasto e dividerlo, per poi arrotolarlo su di un ferretto o sull’apposito strumento: “l’erba busa”, per dare la forma alla pasta.

Quando la pasta avrà preso la forma potrà essere sfilata e cotta in acqua salata e sarà pronta per essere condita con il pesto mediterraneo e servita.

Chef Salvatore Pipitone

Videoricetta

Il nostro Chef Salvatore Pipitone è stato ospite di AliceTv, dove ha spiegato la preparazione passo dopo passo. Potete vedere la registrazione qui:

Ricette Busiati al Pesto Mediterraneo – La CambusaPer AliceTV il nostro Chef Salvatore Pipitone illustra la preparazione di un piatto con ingredienti tradizionali della cucina Siciliana.

Posted by La Cambusa Palermo on Giovedì 23 luglio 2015

Trattoria Palermo Centro: nel cuore di Piazza Marina

Trattoria Palermo Centro: nel cuore di Piazza Marina – La Trattoria La Cambusa è situata in una posizione strategica e affascinante all’interno del centro storico palermitano.
La piazza su cui si affaccia è una delle più famose della città, ed è proprio in questa piazza che sorgono il famosissimo “Palazzo Chiaramonte Steri” (noto anche come “tribunale dell’inquisizione spagnola”) e la villa Garibaldi (uno dei giardini pubblici della città di Palermo), progettata dall’arch. G. B. F. Basile nel 1863.

Villa Garibaldi (Piazza Marina)

Si può entrare a Villa Garibaldi da tre ingressi (non sempre tutti aperti) situati in corrispondenza delle strade che si intersecano nella piazza. Da notare, sicuramente, la recinzione in ghisa risalente proprio al periodo di realizzazione della villa (ovvero fra il 1861 ed il 1864). Fra le piante che è possibile trovare all’interno della villa non possiamo non ammirare il Ficus, di cui parleremo fra poco, il Podocarpus nerifolius, originario dell’Asia, e diversi busti scultorei (fra cui Rosolino Pilo, Giovanni Corrao, Luigi Tukory, Nicola Bălcescu, Giuseppe Garibaldi). Piazza Marina è anche nota per il suo famosissimo ficus magnolia, come amano chiamarlo i palermitani, ovvero il Ficus macrophylla o Ficus magnolioide (Fico della Baia di Moreton), albero sempreverde che raggiunge i 30 metri di altezza ed una circoferenza del tronco di 21 metri.

Il Palazzo Chiaramonte Steri

Il nome “Steri” deriva dal latino hosterium, ovvero palazzo fortificato. Originariamente dimora di Manfredi Chiaramonte (fu lui a far realizzare il magnifico soffitto della Sala Magna che si presenta maestoso ed affrescato con temi cavallereschi, romanzeschi e di esaltazione della donna), successivamente, dagli inizi del XV secolo, il Palazzo divenne dapprima residenza di Viceré spagnoli, poi sede della Regia Dogana ed infine il tribunale dell’Inquisizione. Il Palazzo è stato restaurato negli anni ’50 ed oggi ospita il Rettorato dell’Università di Palermo. Fu proprio durante i lavori di restauro che aspre diatribe portarono all’eliminazione di alcuni elementi che hanno segnato la storia del Palazzo Steri, ovvero:

  • La scala dei Baroni
  • L’antico orologio
  • La piattaforma dei condannati
  • Le gabbie interne

Il palazzo si presenta con una pianta quadraa e segna l’evoluzione storica che portò i castelli medioevali a diventare palazzi patrizi. Recentemente si è scoperto che sotto il Palazzo esiste un edificio sotterraneo di sette metri di lunghezza con una copertura fatta da volte a crociera, probabilmente risalente al XIV secolo, all’interno del quale sono stati ritrovati diversi reperti storici.

Oltre Piazza Marina, i locali della zona…

Oltre alle bellezze storiche ed artistiche, la Piazza è un vero e proprio crocevia da cui far partire le proprie passeggiate, la scoperta della città o il divertimento della movida palermitana: è qui infatti che durante la settimana, e particolarmente nel week end, si riuniscono i palermitani per:

  • Fare delle passeggiate “ai Chiavettieri” (in via Chiavettieri sono presenti numerosissimi localini / pub dove poter prendere un drink)
  • Spostarsi “alla Cala”, l’antico porto della città, oggi diventato punto di ritrovo
  • Spostarsi “in Vucciria”, l’antico mercato della città che di sera si trasforma in un melting pot di culture, tradizioni, odori e sapori
  • Andare a prendere un gelato nella meravigliosa Piazza San Domenico

Tutto questo, e molto altro ancora, a pochi passi dalla nostra Trattoria, location ideale per i vostri pranzi e le vostre cene.